La torta è di Lucilla, che ringrazio e che, insieme alla foto e alla ricetta, mi ha mandato anche una simpatica filastrocca che copio sotto. Lucilla sta sperimentando dolci fatti con l'olio di oliva ottimi sia per i bambini, che per coloro che l'infanzia l'hanno lasciata da un pezzo. Non ho ancora provato questa torta ma lo farò presto, l'aspetto è ottimo e, non ho dubbi, anche il sapore.
Ingredienti:
per una tortiera da cm. 26
- due uova
- gr. 125 di zucchero
- gr. 250 di farina 00
- 2 cucchiaini rasi di lievito per dolci
- 5 cucchiai di olio extr.oliva
- una bustina di vanillina
- 4 mele renette
- il succo di mezzo limone
- due cucchiai di marmellata di albicocche
Procedimento: in una terrina battete le uova con lo zucchero, aggiungete gradualmente la farina, la vanillina, il lievito e l'olio. Se l'impasto dovesse risultare troppo denso, aggiungete due cucchiai di latte. Mettete l'impasto in una teglia imburrata e infarinata. Sbucciate le mele tagliatele in ottavi e cospargetele del succo del limone per non farle annerire, disponetele sull'impasto come vi suggerisce la fantasia. Mettete in forno a 175-200 gradi per circa 40 minuti. A cottura ultimata pennellate il dolce con la marmellata precedentemente scaldata a bagno maria e rimettete il dolce nel forno spento per 5/10 minuti.
MELUCCIA
Questa di Meluccia è la storia corta,
di quando finì dentro una grande torta
e con la sua polpa dolce e succosa
la rese davvero morbida e gustosa!
Così fece contenti, con l’aiuto delle sorelle,
tanti bimbi vivaci e tante bambine belle!
Era Meluccia paffuta e vanitosa
e diceva la sua sopra ogni cosa.
Però più di tutto, la cara meluccia,
adorava il colore della sua buccia.
Caldo, ambrato e un po’ dorato
era l’orgoglio suo e del parentado.
Tutte le mele, anche le golden e le renette
desideravano tanto esser sue amichette!
Però lei sola voleva restare
perché così poteva “brillare”
e farsi invidiare da tutto il mondo
per quel suo corpo lucido e tondo.
Ma il suo albero, all’orto di nonno Roberto,
da un bimbo curioso fu un giorno scoperto.
Cresceva bello, rigoglioso e sano
ma da sempre nascosto, che caso strano!
Le cose, si sa, non avvengon per caso
e il segreto finì nella voce di Tommaso:
“Nonno, corri, vieni a vedere!
c’è un albero nuovo nel tuo podere!!”
Tutti accorsero a quella chiamata,
anche la nonna e la zia imbranata;
pure il gatto dal pelo ruffo
e persino il riccio che camminava buffo!
“Proprio di lei avevo bisogno!”
disse la nonna e le sembrò un sogno…
Poi con energica, gioiosa allegria
raccolse la mela e se la portò via!
“Per completare la mia torta da sogno,
di un’altra mela avevo bisogno!”
Quel giorno Meluccia, vanitosa e bella
smise di brillare come una stella
ma tra le altre mele, fragranti e succose,
capì che oltre alla buccia c’erano altre cose:
la sua sostanza, il suo odore e sapore
materie preziose, racchiuse nel cuore.
Ora la sua buccia non sarebbe servita
per esser impastata da sapienti dita
perché per unirsi agli altri ingredienti,
dosati e pensati con gesti lenti,
servivano rispetto, amicizia e allegria,
tanta pazienza e un po’ di ironia.
Questa di Meluccia è la storia breve
di quando capì quel che della vita si deve.
E di una nonna che, con amore e maestria
con una torta indicò la giusta via
a chi crede che sia importante solo l’aspetto esteriore
e a chi pensa che senza gli altri possa esserci amore!
R . R .
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